Intorno al Bodhrán
Appassionati d’Irlanda
sicuramente vi sarà capitato, durante una visita nella terra di
Smeraldo, di assistere ad una “session” di musica irlandese
tradizionale: magari ne avrete viste anche più di una, con diversi
strumenti e diverse formazioni. Sicuramente uno degli strumenti che
avrà stimolato maggiormente la vostra curiosità è il Bodhrán, un
tamburo suonato tramite l’ausilio di un bastoncino di legno con dei
movimenti morbidi ma particolarmente strani per un osservatore
inesperto. Se volete soddisfare le vostre curiosità su questo
strumento, continuate a leggere perché adesso ci addentreremo un po’
nel fantastico mondo del Bodhrán!
Per cominciare
spiegheremo in poche e brevi parole cos’è esattamente un Bodhrán. Il bodhrán é una
percussione della famiglia dei tamburi a cornice e viene solitamente
suonato con un bastoncino di legno a doppia estremità chiamato
beater. Le dimensioni usuali del Bodhrán sono circa 45 cm di
larghezza per 10 cm di profondità ma possono variare, infatti ne
esistono esemplari molto piccoli o molto grandi e profondi.
Sono
costruiti solitamente in legno di faggio, frassino oppure compensato
e hanno uno o due bracci incrociati nella parte posteriore, per
essere sostenuto con la mano; alcuni hanno anche un sistema per
allentare o tendere la pelle. È uno strumento che viene molto
influenzato dalla temperatura e dall’umidità dell’aria, per cui
è sconsigliato suonarlo all’aperto e se la pelle risulta troppo
tesa o troppo lenta, il suono ne viene inficiato irrimediabilmente.

La pelle di cui è
ricoperto il tamburo è solitamente vitello, capra o daino e, a causa
delle differenti textures della pelle di questi animali, sicuramente
il suono subirà delle variazioni e saranno possibili diversi tipi di
effetti. Lo spessore della pelle di capra rende questa la più adatta
alla fabbricazione di un Bodhrán e per questo motivo risulta anche
la più costosa. La pelle di vitello è meno cara ma viene
maggiormente inficiata dai cambiamenti di temperatura e umidità. La
pelle può essere liscia o decorata con inchiostri impermeabili.
“Come deve essere un beater” è una domanda che ha scatenato più liti tra la gente di
quella sull’esistenza dei leprecauni: esso può essere di diverse
forme, dimensioni e fatto di diversi tipi di legno.

La mano sinistra,
oltre a reggere lo strumento, è usata da molti musicisti anche per
ottenere dei suoni diversi sulla pelle: “aperti”, “morti o
fiacchi” e “spinti”. I suoni aperti sono quelli prodotti
dalla pelle che, percossa, viene lasciata libera di vibrare:
posizionando la mano all’interno del Bodhrán, nella parte alta,
senza mettere alcun tipo di pressione. Il suono durerà per un paio
di secondi. I suoni morti sono quelli che bloccano le
risonanze naturali del Bodhrán e sono prodotti posizionando la mano
all’interno, nella parte centrale. Questi suoni sono molto corti e
risultano “sordi”. I suoni spinti invece sono prodotti
premendo la pelle del Bodhrán dall’interno con la base del palmo
della mano.
Questo fantastico articolo riguardante il Bodhrán è stato scritto da Sorcha Ní Bhinn, cantante, percussionista e pipe chanter dei Matrioskando.Alla prossima!
Slán go fóill!
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